L’anzianità è un momento della vita che si rivela spesso difficile da affrontare, perché anche se la salute non dovesse risultare ancora compromessa, spesso le persone in età senile soffrono di depressione, ansia, disagi e malesseri psicologici che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita e portare spesso ad un progressivo stato di isolamento.
In questo genere di situazioni gli animali possono essere un’ottima fonte di conforto, compagnia e sollievo per gli anziani perché contribuiscono ad alleviare solitudine e tristezza, ma non solo; gli anziani che hanno un animale come compagno di vita hanno dimostrato di avere una migliore capacità cognitiva e di ricordare più facilmente eventi importanti del loro passato.
Inoltre, gli animali possono aiutare a ridurre i sintomi della demenza, come l’agitazione e l’irritabilità, ecco perché sempre più case di riposo e strutture per anziani stanno cercando di includere gli animali come parte del loro ambiente di cura.
La pet therapy per i soggetti anziani
La pet therapy è una vera e propria terapia che prevede l’utilizzo di animali da compagnia come cani e gatti, ma anche piccoli roditori, piccoli volatili e talvolta persino pony, per fornire supporto e comfort ai pazienti in ospedale e nelle case di cura.
La presenza di animali nelle case di riposo ed il loro potere terapeutico è stato oggetto di numerosi studi scientifici che hanno evidenziato quanto la Terapia Assistita dagli Animali (TAA) possa aiutare a ridurre lo stress e l’ansia dei pazienti, migliorando l’umore e aumentando la motivazione a partecipare alle attività di riabilitazione, stimolando la memoria, le capacità cognitive ed esercitando un effetto calmante ed inibitore dell’aggressività nei pazienti con disturbi comportamentali, come la demenza e l’Alzheimer.
Inoltre, la cura degli animali può favorire la socializzazione e l’interazione tra gli anziani e con il personale della struttura, aiutando a ridurre l’isolamento sociale.
Come si sceglie il giusto animale per svolgere la terapia?
È tanto importante rispettare i bisogni degli anziani quanto rispettare quelli degli animali adibiti alla terapia, perciò quando si programma un incontro tra questi due mondi è fondamentale considerare alcuni aspetti, come ad esempio:
- Le dimensioni e le esigenze dell’animale
- Il livello di mobilità, attività, autosufficienza e capacità dell’anziano;
- Le differenze sostanziali tra cani, gatti, uccelli, pesci e altri animali, che devono necessariamente essere prese in considerazione
Per fare un esempio banale quanto veritiero, i cani possono essere maggiormente predisposti ad aiutare gli anziani nello svolgimento di attività fisiche e riabilitazioni di quanto potrebbero esserlo, ad esempio, i gatti, che si potrebbero prestare maggiormente ad altri tipo di interventi.
Gli uccelli possono offrire una compagnia piacevole e il suono del loro canto può essere rilassante, ma per qualcuno potrebbero risultare troppo rumorosi, mentre i pesci sono una scelta ideale per anziani che necessitano di interazione ma non possono prendersi cura di una specie troppo impegnativa.
In definitiva, un cane molto attivo ed energico potrebbe non essere la scelta giusta per un anziano che ha problemi di mobilità o che risulta particolarmente fragile, così come un pacato coniglietto potrebbe non essere l’opzione migliore per un anziano che ha bisogno di movimento per mantenersi attivo.
Non bisogna mai dimenticarsi poi delle esigenze degli animali che ci sono dall’altra parte.
Così come è importante scegliere animali che si adattino alle esigenze individuali degli anziani e che possano essere facilmente integrati nelle loro routine quotidiane, allo stesso modo è importantissimo rispettare le esigenze, i bisogni ed il carattere individuale dell’animale, in modo da assicurare un rapporto di affetto reciproco e di compagnia duraturo, senza stress da nessuna delle due parti.
La scelta di includere un animale nella vita di un anziano dovrebbe quindi essere fatta con cura ed attenzione, considerando le esigenze individuali dell’animale stesso e della persona, tenendo conto della sua capacità di prendersi cura del suo piccolo compagno.
Che benefici apporta la presenza di un animale?
Come anticipato quindi gli animali possono essere compagni di vita preziosi per gli anziani, ma non solo per l’arginamento di patologie e disturbi dell’umore.
La presenza di un animale infatti offre agli anziani un rinnovato senso di responsabilità e valore nella cura dell’animale stesso, aiutando a migliorare la propria autostima ed il senso di autodeterminazione, oltre ad aumentare il senso di gratificazione e di felicità nell’aiutare e prendersi cura di un altro essere vivente.
Gli animali possono diventare compagni di vita silenziosi, che offrono supporto emotivo costante agli anziani senza mai giudicare o chiedere nulla in cambio, perciò anche la loro semplice presenza offre un conforto affettivo e un’ottima opportunità per interagire con un essere vivente senza alcun tipo di pressione.
I nostri piccoli amici rappresentano anche un ottimo incentivo nel mantenimento di una routine quotidiana, fornendo una motivazione costante per prendersi cura di sé stessi anche con piccoli gesti; ad esempio, gli animali domestici possono aiutare nello svolgimento di un’attività fisica regolare, favorendo così uno stile di vita attivo e più allegro.
Va tuttavia ricordato ancora una volta come sia di vitale importanza scegliere l’animale giusto per le esigenze di ciascuno e assicurarsi che tra la persona ed il suo piccolo compagno a quattro (o due) zampe, si instauri un rapporto di fiducia e amore, così da creare un binomio insostituibile.
Le strutture per anziani che favoriscono la presenza degli animali
I benefici che derivano dal contatto con gli animali d’affezione anche durante la terza età sono quindi ormai noti ed innegabili.
Oltre a quelle strutture che hanno deciso di implementare dei veri e propri programmi riabilitativi con l’ausilio degli animali, esistono anche centri che accolgono animali domestici a tempo pieno, garantendo quindi una convivenza costante e non solo limitata alle ore di terapia.
Spesso questo accade perché le persone anziane, ormai non più autosufficienti, devono prendere in considerazione il trasferimento in una struttura dove poter essere supervisionate e tutelate, ma non contemplano di poter rinunciare al proprio animale domestico con cui hanno condiviso anni della propria vita.
È proprio per questo motivo che, sebbene non tutte le strutture offrano questo tipo di servizio, alcune residenze di lusso per anziani hanno deciso di permettere la permanenza in struttura anche ai migliori amici a quattro zampe dei propri ospiti, facendone un vero e proprio punto di forza sempre più richiesto anche alla luce di tutti i numerosi benefici sopra elencati.
Per accogliere gli animali, le case di riposo e le RSA possono adottare politiche che prevedono un esame della salute dell’animale ed un piano di cura personalizzato, o possono essere implementate misure di sicurezza e igiene come la pulizia regolare delle aree in cui l’animale vive e la somministrazione di vaccinazioni; queste misure sono importanti per garantire la salute sia degli anziani che degli animali stessi che risiedono all’interno della struttura.
In più, coinvolgere il personale e gli altri residenti nella cura degli animali non è solo utile ma può anche contribuire a creare un ambiente di supporto e rispetto reciproco, promuovendo un senso di comunità e di responsabilità condivisa.
L’inclusione degli animali nelle case di riposo può quindi offrire molti benefici per la salute e il benessere degli anziani ma è fondamentale che questa scelta venga fatta con attenzione e con un occhio di riguardo verso le esigenze di tutti gli individui coinvolti.
Con un’adeguata preparazione e supporto, ve lo garantiamo, la presenza di un prezioso piccolo compagno di vita renderà la terza età più felice e soddisfacente.
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